giovedì 4 dicembre 2014

Incredibile, ma (forse) vero!

Incredibile, ma (forse) vero!

Cari amici,
è da un po' di settimane che volevo scrivere questo post, ma mille impegni mi hanno sempre costretto a rimandare. Adesso però devo darmi una mossa, altrimenti finiamo nel 2015, quando la notizia non sarebbe più una primizia.

Di cosa voglio parlarvi? Del famigerato e discriminatorio regime dell'IVA sui libri cartacei e sugli e-book, naturalmente.




Ebbene, cominciamo col ricordare che in Italia, come molti di voi già sapranno, mentre l'IVA sui libri cartacei è fissata al 4%, mentre quella sugli e-book è pari al 22%. Negli altri paesi dell'UE la situazione è piuttosto varia: mentre praticamente tutti applicano aliquote ridotte per i libri cartacei (fanno eccezione Danimarca e Bulgaria, se non sbaglio), sugli e-book qualcuno a provato a muoversi. Qualche anno fa Francia e Lussemburgo hanno deciso di adottare aliquote agevolate, ottenendo come primo risultato una multa dall'Europa per dumping fiscale e aiuto di stato al settore. Fantastico. Per evitare poi che altri stati adottino misure che potrebbero essere interpretate come atti di concorrenza fiscale, è stato deliberato che dal primo gennaio 2015 in tutta l’Unione Europea entra in vigore il cosiddetto sistema comune d’imposta. In pratica, dal prossimo anno l'IVA verrà calcolata con l'aliquota in vigore nel paese dove risiede il compratore e non in quello dove ha sede la società venditrice.

Ecco allora che accade l'incredibile: l'Italia avanza una proposta sensata e (forse) la spunta! In Commissione Bilancio è infatti stato approvato un emendamento alla Legge di Stabilità che prevede di equiparare l'IVA degli e-book a quella dei libri cartacei (4%) a partire dal 2015. Tale emendamento è entrato a far parte del testo che è stato approvato dalla Camera in prima lettura e che a giorni dovrebbe passare al vaglio del Senato. Ma non è tutto. Dopo la stroncatura della proposta da parte dei colleghi europei a settembre (con lo spettro dell'ennesima procedura di infrazione a nostro carico), il 25 novembre scorso tutti i ministri UE della cultura hanno sottoscritto un documento con cui fanno propria l'iniziativa italiana. A questo punto, se in Senato non si stravolgerà la legge e se in europa i prossimi ECOFIN manterranno gli impegni presi, finalmente sarà riconosciuto il fatto che un libro è un libro indipendentemente dal supporto su cui è venduto.

Pensate un po' quanto c'è voluto per questo "enorme" sforzo di logica che, in Italia, lo stesso governo stima comporterà al massimo 7 milioni di euro di mancati introiti… roba da mandare il paese a gambe all'aria.

A questo punto rimangono da dire solo due cose: "FINALMENTE" e… "INCROCIAMO LE DITA"!

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